mercoledì 25 febbraio 2009
Puoti discendenti di Costantino, Costanzo, Gallia Placidia, Re Desiderio ,Adelchi , Poto Comneno Paleologo
Il Termine Paleologo deriva da Paliliologo da Palilie feste dedicate a Pothos o Venus o Aprile .Paleologo significa dinastia di Poto, ovvero Puoti
Il nome Paleologo e' attributo di Poto ovvero Puoti.Deriva dunque da Poto , interscambiabile con Komneno dal nome Komne Castrum Komne o Poti .Poto era nipote di Pothos ovvero Re Desiderio ,il cui figlio Re Adelchi muto' nome a Costantinopoli , in Flavius Potus Teodatis Patricius Romanorum et Bisantii , e fu pretendente al trono in virtu' della sua discendenza diretta da Costantino, attraverso Gallia Placidia e Costanzo, figlio di Costantino.
Imperial Dynasty Princes Puoti
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The PEDIGREE of
Joseph RAMA-THEO
aka Josephes ha-DAVID; Bishop of SARRAS (Sarrazl Sahr-Azzah; Saraz); In myth his mother fled Judea after his father's crucifixion and Joseph founded the MEROVINGIAN dynasty
Nel 1204 un discendente di Andronico, Alessio, fondò insieme a suo fratello Davide l'Impero di Trebisonda, che durò per 257 anni. Gli Imperatori di Trebisonda furono tutti Comneni, tranne una Catacuzena; si fregiarono del titolo di Mega Komnenos. L'ultimo Comneno Imperatore di Trebisonda fu Davide II di Trebisonda, che si arrese ai turchi nel 1461, otto anni dopo la caduta di Costantinopoli. Con Trebisonda cadde l'ultimo lembo di cultura bizantina; la famiglia Comnena comunque non si estinse ed ha avuto continuità fino ad oggi, in linea di primogenitura porfirogenita nei despoti Puoti Comneno Paleologo di Castrum Komne o Castelpoto. I Comneno discendevano infatti da Flavius Teodatis Potus ,figlio di Re Adelchi ,che a Costantinopoli, muto' nome in Teodatis o Teodoto e fu onorato come pretendente al trono, in virtu' della sua discendenza da Costantino,come narrano i pastorali della Croce di Re Desiderio a Brescia(vedi ritratto di Costanzo,fglio di Costantino e Gallia Placidia e crittogrammi arcani del ritratto)Bisanzio la Seconda Roma di R.J. Lilie ed. Newton Compton e Das Byzantiniche Reich di Koder Un discendente italiano di linea naturale dei familiari della Corte bizantina dei Comneno è stato Antonio De Curtis,o Della Corte, universalmente noto con il nome d'arte di Totò. Il grande attore, che rivendicava questo cognome, si considerava principe dell'Impero bizantino benche' i De Curtis fossero una linea naturale.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Oriente, nel 1453, un ramo della dinastia Comneno, gli Angelo Flavio Comneno, principi di Macedonia e duchi di Durazzo, come altri membri dell'aristocrazia bizantina, si trasferirono in Italia ed in Russia. L'ultimo dei rami cadetti italiani della famiglia fu il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, morto nel 1699, il cui nome è legato alla trasmissione del gran magistero dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio a Francesco Farnese, duca di Parma e Piacenza, un gran magistero che viene tuttora esercitato dai Borbone delle Due Sicilie, discendenti diretti dei Farnese.
The PEDIGREE of
Joseph RAMA-THEO
aka Josephes ha-DAVID; Bishop of SARRAS (Sarrazl Sahr-Azzah; Saraz); In myth his mother fled Judea after his father's crucifixion and Joseph founded the MEROVINGIAN dynasty
Nel 1204 un discendente di Andronico, Alessio, fondò insieme a suo fratello Davide l'Impero di Trebisonda, che durò per 257 anni. Gli Imperatori di Trebisonda furono tutti Comneni, tranne una Catacuzena; si fregiarono del titolo di Mega Komnenos. L'ultimo Comneno Imperatore di Trebisonda fu Davide II di Trebisonda, che si arrese ai turchi nel 1461, otto anni dopo la caduta di Costantinopoli. Con Trebisonda cadde l'ultimo lembo di cultura bizantina; la famiglia Comnena comunque non si estinse ed ha avuto continuità fino ad oggi, in linea di primogenitura porfirogenita nei despoti Puoti Comneno Paleologo di Castrum Komne o Castelpoto. I Comneno discendevano infatti da Flavius Teodatis Potus ,figlio di Re Adelchi ,che a Costantinopoli, muto' nome in Teodatis o Teodoto e fu onorato come pretendente al trono, in virtu' della sua discendenza da Costantino,come narrano i pastorali della Croce di Re Desiderio a Brescia(vedi ritratto di Costanzo,fglio di Costantino e Gallia Placidia e crittogrammi arcani del ritratto)Bisanzio la Seconda Roma di R.J. Lilie ed. Newton Compton e Das Byzantiniche Reich di Koder Un discendente italiano di linea naturale dei familiari della Corte bizantina dei Comneno è stato Antonio De Curtis,o Della Corte, universalmente noto con il nome d'arte di Totò. Il grande attore, che rivendicava questo cognome, si considerava principe dell'Impero bizantino benche' i De Curtis fossero una linea naturale.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Oriente, nel 1453, un ramo della dinastia Comneno, gli Angelo Flavio Comneno, principi di Macedonia e duchi di Durazzo, come altri membri dell'aristocrazia bizantina, si trasferirono in Italia ed in Russia. L'ultimo dei rami cadetti italiani della famiglia fu il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, morto nel 1699, il cui nome è legato alla trasmissione del gran magistero dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio a Francesco Farnese, duca di Parma e Piacenza, un gran magistero che viene tuttora esercitato dai Borbone delle Due Sicilie, discendenti diretti dei Farnese.
sabato 21 febbraio 2009
Puoti o Despota dinastia di Potior Valens Valentiniana e di Costanzo figlio di Costantino
La discendenza di Costantino non si e' estinta nei Farnese,come riporta erroneamente l'Ordine Costantiniano di San Giorgio dei Borboni, ma e' vitale nei Puoti von Castrum Kome Comneno Paleologo
sabato 12 luglio 2008
dynasty tommaso Paleologo
Khan , Visir , Principi -Despoti di BisanzioPoto o PuotiGenealogia di Tommaso Paleologo
La dinastia Puoti o Khan
Comneno di Castrum Komne o Poti ,discendente dei Comneno Paleologo Angelos Ducas , linea di Flavio Isacco Comneno , pronipote di Poto , figlio di Adelchi che a Costantinopoli muto' nome in Flavius Gaius Potior Teodatis di Castrum Poti o Castrum Komne da cui Comneno-(Primogenitura maschile )Vassili Manuel Andrea Poto Despota e Khan di Castrum Komne -Comneno Paleologo , nipote di Tommaso Paleologo Despota di Morea-Ambasciatore di Mehmet a Venezia e ad Amalfi - 1479-1533 sposa Pulcheria d'Aragona
1)Ramo principale quello di Giovanni Maria Linea imperiale Principi Puoti Patrizi di Costantinopoli
2)Ramo del fratello Alfonso Poto linea di Basilio Puoti Principi duchi marchesi Patrizi
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Giovanni Maria Ivan Poto Seniore o Jeronte Paleologo 1504 -1582 sposa 1)Elena Ventimiglia Lascarissposa 2)Elena Comneno Angelo Ducas
Tommaso Emanuele 1532-1598 sposa Sibilla d'Avalos Aragona
Andrea Ruggero 1563-1620-sposa Sofia Dolgoruky
Giovanni Maria 1592-1668-sposa Charlotte D'Angoulemme(1)
sposa Eleanor Lancaster(2)
Tommaso Poto 1638-1712-sposa Lucrezia Carafa Caracciolo
Carlo Maria Poto 1668-1772-sposa Ginevra Pignatelli d'Aragona
Basilio Giovanni Maria Tommaso 1701-1790 sposa Sofia Putiatina
Giovanni Maria 1730-1812-sposa Isabella Colonna di Stigliano
Vassili (Basilio)Gian Maria Giuseppe 1759 -1830-sposa Elisabetta Pallavicini
Emanuele Giovanni 1786-1858 Luise de Bourbon
Tommaso Giuseppe 1810-1854 Charlotte von Hannover
Giovanni Maria Puoti 1838-1869-sposa Eleonora Caracciolo Orsini
Giuseppe Basilio Giovanni -sposa Angela Maria Isabella Costanza -Colonna Conte Caetani
Giovanna Puoti -sposa Vincent Avril de Niphi Nero' Burey Anjou Hohenstaufen Plantagenet(italianizzato nel 1873)
Giuseppe Aprile von Hohenstaufen Puoti -sposa Filli Allegro d' Alegre de Hochstaden de Hostade de Bourbon Tourze
lFiglie:GIOVANNA sposa Roberto Maria Macedonio principe duca di Grottolella -Marchese di Ruggiano -ROSEMARIE sposa 1) E. Alaric Veruli Saxe Coburgo Gotha -principe di Tessaloniki -2)Vincenzo Maria Macedonio duca di Grottolella , principe di Costantinopoli , marchese di Ruggiano , barone di Poligori.
Yasmin - vedova Frederich Ernest von Hohenzollern principe di Turingia
Traduzione da da heraldrynet
Puoti Dynasty
Princes Puoti von Castrum Poto Canmore Comneno of Castrum Komne Paleologue
sabato 12 luglio 2008
dynasty tommaso Paleologo
Khan , Visir , Principi -Despoti di BisanzioPoto o PuotiGenealogia di Tommaso Paleologo
La dinastia Puoti o Khan
Comneno di Castrum Komne o Poti ,discendente dei Comneno Paleologo Angelos Ducas , linea di Flavio Isacco Comneno , pronipote di Poto , figlio di Adelchi che a Costantinopoli muto' nome in Flavius Gaius Potior Teodatis di Castrum Poti o Castrum Komne da cui Comneno-(Primogenitura maschile )Vassili Manuel Andrea Poto Despota e Khan di Castrum Komne -Comneno Paleologo , nipote di Tommaso Paleologo Despota di Morea-Ambasciatore di Mehmet a Venezia e ad Amalfi - 1479-1533 sposa Pulcheria d'Aragona
1)Ramo principale quello di Giovanni Maria Linea imperiale Principi Puoti Patrizi di Costantinopoli
2)Ramo del fratello Alfonso Poto linea di Basilio Puoti Principi duchi marchesi Patrizi
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Giovanni Maria Ivan Poto Seniore o Jeronte Paleologo 1504 -1582 sposa 1)Elena Ventimiglia Lascarissposa 2)Elena Comneno Angelo Ducas
Tommaso Emanuele 1532-1598 sposa Sibilla d'Avalos Aragona
Andrea Ruggero 1563-1620-sposa Sofia Dolgoruky
Giovanni Maria 1592-1668-sposa Charlotte D'Angoulemme(1)
sposa Eleanor Lancaster(2)
Tommaso Poto 1638-1712-sposa Lucrezia Carafa Caracciolo
Carlo Maria Poto 1668-1772-sposa Ginevra Pignatelli d'Aragona
Basilio Giovanni Maria Tommaso 1701-1790 sposa Sofia Putiatina
Giovanni Maria 1730-1812-sposa Isabella Colonna di Stigliano
Vassili (Basilio)Gian Maria Giuseppe 1759 -1830-sposa Elisabetta Pallavicini
Emanuele Giovanni 1786-1858 Luise de Bourbon
Tommaso Giuseppe 1810-1854 Charlotte von Hannover
Giovanni Maria Puoti 1838-1869-sposa Eleonora Caracciolo Orsini
Giuseppe Basilio Giovanni -sposa Angela Maria Isabella Costanza -Colonna Conte Caetani
Giovanna Puoti -sposa Vincent Avril de Niphi Nero' Burey Anjou Hohenstaufen Plantagenet(italianizzato nel 1873)
Giuseppe Aprile von Hohenstaufen Puoti -sposa Filli Allegro d' Alegre de Hochstaden de Hostade de Bourbon Tourze
lFiglie:GIOVANNA sposa Roberto Maria Macedonio principe duca di Grottolella -Marchese di Ruggiano -ROSEMARIE sposa 1) E. Alaric Veruli Saxe Coburgo Gotha -principe di Tessaloniki -2)Vincenzo Maria Macedonio duca di Grottolella , principe di Costantinopoli , marchese di Ruggiano , barone di Poligori.
Yasmin - vedova Frederich Ernest von Hohenzollern principe di Turingia
Traduzione da da heraldrynet
Puoti Dynasty
Princes Puoti von Castrum Poto Canmore Comneno of Castrum Komne Paleologue
mercoledì 18 febbraio 2009
Come la principessa Dorotea di Curlandia divento'duchessa di Dino
Non fu un caso che Pietro duca di Curlandia ebbe anche iltitolo di Duca dell'Isola di Dino.Come narra l'elogio del Principe Pietro di Curlandia, di Scarabelli . Accademia di delle Belle Arti di Bologna, la Curlandina, egli aveva origine tedesche sveve ed era nel suo passaparto indicato come Buren conte di Wirtemberg ossia di Svevia.L'elogio infatti narra della sua origine imperiale sveva, ormai dimenticata , dopo l'esilio in Russia.Ma chi era questa dinastia misteriosa?Anche lo storico Romano esperto di storiografia russa , dichiara che era una avita nobilta' sveva, emigrata in Russia.Era infatti un ramo cadetto des Avril de Burey Anjou detti Buren o Bhuren di Curlandia ed infine Biron .Dalla seconda meta'del 17oo,per una serie di vicissitudini alla corte dello Zar, i Buren di Curlandia divennero fidecommessi degli Aprilov von Hohenstaufen Zolerin Hohenberg , ramo principale , per la gestione dei beni svevi legati alla trasmissione tramite linea di maiorascato. In Curlandia visse anche Aymar detto il curlandese(ramo principale des Avril de Saint Genis Burey Anjou, Hohenstaufen Plantagenet ,in Russia con diverse varianti) che aveva riscattato alcuni beni perduti dal duca Giovanni Buren di Curlandia, favorito della zarina e prigioniero in Siberia .Dopo Murat, lo spirito della Restaurazione ,in Italia,porto' al ripristino delle avite aristocrazie ed ecco quindi che la Dinastia Aprilov von Hohenstaufen Zolerin Hohenberg rivendica l'isola di Dino, quale bene monasteriale cistercense inalienabile. Pergamene ancora piu' antiche di quelle di Federico II custodite dagli Aprilevon Hohenstaufen facevano risalire ilpossesso alla discendenza di Costantino e gli Aprilov Buren Anjou Saint Genis erano connessi ai Putiatin Comneno Paleologo piu' volte. Una continuita'dinastica ratifica il possesso,visto che i monaci avevano disatteso le condizioni di donazione dell'isola e dell'Abbazia Formosa e pertinenze. Come di consuetudine il Fedecommesso poteva ricoprire il titolo rango del bene di cui era custode per il delfino .La ratifica, in genere ,necessitava del visto del Re , trattandosi di Nazione diversa, in quel caso il Borbone, che appose anche il titolo di Dino concesso dal cugino ,diretto discendente di Federico II.Per cui Pietro di Curlandia oltre ad essere Conte di Svevia sul suo passaporto,era quale fedecommesso del nipote Aprilov von Hohenstaufen, anche duca di Dino.Tale rango e fedecommesso eredito' la figlia, duchessa dell'isola di Dino. La tragica fine del legittimo erede Aymar di Curlandia,leader della riforma liberale, assassinato da un complotto di Suvolov, porto' la moglie Elvira Hohenzollern a porsi in salvo presso la nascente internazionale socialista in Italia. La Fidecommesso dei beni del principe Vincent il Curlandese , rimasto orfano della madre passo' a Lady Julie Schwaben che investi' parte del danaro e cespiti del piccolo Vincent ad onorare la nascente internazionale liberal riformista in memoria di Aymar il padre(alcuni fondi finanziarono ,con quelli di Elpis Malena ,l'acquisto dell'isola diCaprera per Garibaldi)Se tutori di Vincent furono i parenti Saluzzo Costa , di origine sveva ,del suo patrimonio non si seppe piu' nulla ,dopo che Re Vittorio Emanuele impose a Failla che il Collegio di Froebel di Napoli, istituito con i fondi del piccolo curlandese,recasse il nome delle principesse di Savoia,invece di Corradino di Svevia, come dalla volonta' di Lady Julie von Schwabe,sepolta in modo anonimo nel cimitero dei protestanti a Napoli.Morti i genitori di Vincent anche l'isola di Dino non passo' al legittimo erede, a causa della censura sul nome che effettuo' Vittorio Emanuele e la rimozione dell'arma dell'aquila sveva dagli armoriali della Savoia. Infatti l'avito nome del curlandese era Avril (Staufer)de(Von)Saint(Hohen)Genis (Staufen) ovvero Aprile von Hohenstaufen o Avril de niphi Nero' Burey Anjou.Ma gli armoriali recavano anche Avril de Savoia , ossia che i Savoia erano familiari degli Hohenstaufen ,anche senza i vari matrimoni, e che Biancamano era solo un figlio naturale proveniente dalla dinastia provenzale Hohenstaufen o Avril de Saint Genis. Cio' metteva a rischio eventuali pretese al trono del curladese, secondo Re V.Emanuele ed ecco perche'una documentazione inedita comprova la censura araldica sul nome.(vedi archivi Minghetti, Santacroce, lettera H e Ministro Lanza)
M.Dupuy ha consacrato lasua opera a Dorotea Giovanna, principessa di Curlandia e duchessa di Dino,figlia del duca Pietro Biron e di AnnaCarlotta Dorotea Von Medem, e moglie di Edmondo Alessandro Périgord,nipote di Charles Marie Talleyrand,il più astuto dei diplomatici, detto «ildiavolo zoppo».È con un vero piacere che seguiamo,come afferma Alain Ducaux dell’Accademia francese nella sua recensionesu «Le Figaro Littéraire» (9-12-2002),i passi di questa Dorotea, la cui bellezza non eguagliava forse quella della madre, ma era sicuramente più affa-scinante e più eccitante.A noi Ischitani, tuttavia, sono più note, grazie al «Gast auf Ischia» diPaul Buchner, le figure della madre,della sorella Wilhelmine e della ziaElisa von der Recke, nata von Medem, per il loro soggiorno a Ischia.Nel 1784 il duca e la duchessa diCurlandia, infatti, con la figlia Wilhel-mine di tre anni e un numeroso seguito intrapresero un viaggio in Germania, in Austria e in Italia. In Italia visitarono Venezia, di cui ricorderan-no la pioggia continua, Roma e poitrascorsero l’estate del 1785 a Napoli con un lungo soggiorno a Lacco, ove alloggiarono al Palazzo San Montano.La duchesse de Dino, égérie de Talleyrand,princesse de Courlande Elisabetta (detta Elisa) von der Recke, soggiornando a Lacco nel 1805nell’ albergo di Don Tommaso DeSiano, scrive nel suo diario: «Ci avvicinammo infine ad un edificio situato presso il mare, detto palazzo SanMontano; era lo scopo principale del mio pellegrinaggio: il più tenero sen-timento per una sorella tanto amata mi chiamava e mi spinse a sostarvi. Fu là che abitò, vent’anni fa, mia sorella con il suo sposo, l’ultimo duca di Curlan-dia.Gliocchibagnatidilacrimelancia-vano uno sguardo su quel vasto spazioche si trova ancora tra lei e me; unmalinconico ricordo del passato attri-stava l’anima mia. Ero singolarmentecolpita dalle vicissitudini della vita edelle relazioni umane. Vent’anni faquella tenera amica passeggiava con isuoi sogni su questo stesso suolo e ilsuo cuore mi desiderava; ora sono qui,penso a lei e la desidero.Andai vagan-do triste e pensierosa in quei vialetti dimirto e quei pergolati di pampini chele avevano offerto la loro ombra».La tristezza che traspare da questeparole lascia supporre che le due so-relle non si vedevano da tempo. Perun certo periodo, infatti, i rapporti trale due furono piuttosto freddi, anche se la duchessa di Dino, l’ultima figli adella duchessa di Curlandia, amavamolto la zia. Forse qualche suo ap-prezzamento, sia pure sotto forma diconsiglio, sui comportamenti della so-rella e delle nipoti, non era stato molto ben accetto. Dai suoi scritti, infatti,traspare un carattere piuttosto purita-no. Paul Buchner la definisce «severaprotestante» e Micheline Dupuy «sen-timentale e pudibonda Elisa», aggiun-gendo anche, un po’ malignamente,che forse gli ammiratori della sorellanon le prestavano alcuna attenzione,impietrita, quindi, nella sua amarezzapersonale.Una famiglia veramente particola-re; una famiglia, soprattutto, di donne,le quali si sollazzavano di una libertà sessuale, divorziavano pagando aimariti talleri su talleri e facevano al-levare segretamente i frutti delle loropassioni più o meno passeggere.Il duca Pierre de Biron, con immense proprietà nel territorio dell’attualeLettonia, sposa Dorotea di 37 anni piùgiovane di lui e la coppia avrà cinquefigli, ma l’unico maschio, Pietro, muo-re all’età di tre anni. Quando il duca siaccorse che, a causa dell’età, «non po-teva più essere un marito a parte interadecise», come mette in risalto AlainDucaux, «con l’eleganza perfetta checaratterizzava l’Ancien Régime, chela migliore prova d’amore per sua mo-glie sarebbe stata di accordarle quellache chiamerei la libertà del corpo».Ma, a dire il vero, la gentildonna ave-va già provveduto nella persona delconte Alessandro Batowski. Miche-line Dupuy, tuttavia, scrive: «Doroteae Pietro concordarono su un mododi vita compatibile con i loro gusti econvenienze, la loro relativa libertà edi Micheline DupuyEdition Perrin, 2002
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50 La Rassegna d’Ischia 1/2007i loro interessi.» Dorotea, d’altronde,non aveva mai pensato di nascondereal duca quanto le stesse a cuore il con-te polacco.A leggere tra le righe, però, sembrache il duca, nella lotta per difenderei suoi possedimenti da Caterina II laGrande, imperatrice di Russia, usas-se ed abusasse un po’ troppo «descharmes» di sua moglie, delegandolaa rappresentarlo e a difendere la suacausa. Quando gli amanti, inoltre, disua moglie o delle figlie apparteneva-no a famiglie «unmittelbar», si potevachiudere un occhio se non tutti e due,ma, se si trattava di un «roturier», siesigeva vendetta. Ciò che accadde alpovero Arnoldi, attore italiano e diret-tore del teatro di Sagan e di Nachod,che aveva sedotto Giovanna, una fi-glia sedicenne del duca, e con la qualeera fuggito. Il duca incaricò gli uffi-ciali della sua guarnigione di ritrovarei fuggitivi: Giovanna venne ricondottaa casa; Arnoldi fu subito giustiziatosenz’alcuna forma di processo.La duchessa di Curlandia ebbe nonpochi amanti, fra cui il governatorerusso della Finlandia, barone Arme-felt, che ne sedusse anche le figlieWilhelmine e Paolina, ed infine Tal-leyrand e forse fu l’unica donna cheil grande diplomatico amò. Non ave-va mai, però, ostensibilmente porta-to oltraggio all’onore del marito nédimenticato i suoi doveri di madre.Fu, quindi, incapace di comprenderela decisione della beniamina, Dorotea,di divorziare perché si era innamoratad’un generale austriaco, allontanan-dosi dalla famiglia, abbandonandoi figli e trattenendosi a Vienna ove ildivorzio era possibile. Farà di tuttoper farla ritornare. Scrive alla figliaWilhelmine: «Salva tua sorella dallasua follia attuale che in seguito puòrenderla soltanto infelice, privandoladei privilegi essenziali per il futuro eche nuoce alla sua reputazione perchési può a mala pena credere che unamadre possa abbandonare i propri figlicosì facilmente e senza ragione, unalupa non abbandona i suoi piccoli nel-la foresta. Certo, ci sono molte donneche hanno delle avventure personali,ma non spezzano tutti i legami dellanatura, della famiglia e della gentebene. Fa del tuo meglio per ricondurreDorotea alla ragione». Sarà stata forsela propria esperienza se scrive semprealla primogenita: «Sono arrivata finoa proporle di venire da me, nel casoin cui il suo non ritorno fosse occa-sionato da una malattia di nove mesi,per prendermi cura di lei, di trovarespiegazioniplausibiliallasualungaas-senza ed occuparmi del nascituro.»Un’opera ben documentata, risulta-to di una attenta esplorazione della Bi-blioteca nazionale di Lettonia a Riga,e delle biblioteche ed archivi di Jena,Praga, Cracovia e Berlino; documentiche non poté consultare Paul Buchner,eppure, lapresentazionediquestistes-si personaggi è identica, a parte qual-che particolare: Paul Buchner, infatti,assegna a Wilhelmine il ruolo che fudella sorella, contessa di Dino, duran-te il congresso di Vienna Fra i docu-menti venuti alla luce recentemente visono forse anche quelli che Buchnercercò invano:« Fino a poco tempo fasi trovava ancora del materiale prezio-so in possesso di un nobile silesianoma, quando cercai di esaminarlo peri miei scopi, venni a sapere che questiripercorrendo la sua proprietà a piedidopo l’invasione dei Russi, aveva tro-vato tutto distrutto, anche le prezioseporcellane di Sèvres giacevano a pez-zi nello stagno del Castello» (Ospite aIschia, p.185).Biografia di una donna singolare,che, come afferma l’autrice, per la sto-ria dei suoi antenati fa parte di quelladell’Europa del ‘700, mentre la sua,accanto a Talleyrand, appartiene allastoria dell’Europa del 1800.***Il libro di Antonio Sirabella illustraampiamente una tematica particolare,legata alle comunicazioni tra l’isolad’Ischia e la terraferma. Una primaparte (Frammenti di storia della na-vigazione mercantile) ricorda come siviaggiava per mare nei tempi passati,nonché alcuni avvenimenti precedentiall’attuale incremento dei traffici, oggiancora noti a molti e proposti al fine dievitare che essi siano dimenticati deltutto con l’estinguersi delle vecchiegenerazioni marinare.L’autore ricorda che la navigazionenel golfo, iniziata con lo sbarco deicoloni greci nell’insenatura compresafra il Monte Vico di Lacco Ameno ela Punta di Perrone di Casamicciola,ebbe un notevole sviluppo con l’in-troduzione della vela latina e con lasconfitta della pirateria nel Golfo diNapoli.«Con la navigazione a vapore iniziaun nuovo modo di viaggiare; la primaIl Litorale dell’isola d’Ischiatra il passato e il futurodi Antonio SirabellaValentino Editore, dicembre 2006nave a vapore il “Ferdinando I’’ fucostruita a Napoli nel 1818, ma ebbevita breve e, dopo pochi anni di attivi-tà, venne demolita nel 1824. Tuttavia,in base alle esperienze acquisite, con-tinuò la costruzione di navi a vapore.I primi piroscafi approdarono nel-l’isola d’Ischia nell’estate del 1840 ingite domenicali, e soltanto negli annisuccessivi i collegamenti con le isole
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51 La Rassegna d’Ischia 1/2007diventarono giornalieri nella stagionedei bagni, anche in seguito all’apertu-ra di numerosi “stabilimenti termali”,in particolare a Casamicciola.Con l’adozione del motore dieselper la propulsione delle navi, inizia lamoderna navigazione nel Golfo di Na-poli: i piroscafi vennero sostituiti dalleveloci motonavi, con conseguente in-cremento delle linee di collegamentocon tutte le isole del Golfo e con lelontane isole Pontine.Un ulteriore definitivo incrementodei traffici marittimi si ebbe negli anni‘50 del secolo scorso, con la diffusionedella motorizzazione terrestre in tuttigli strati della popolazione. Dopo unprimo tentativo di fronteggiare la nuo-va richiesta di trasporto delle piccoleauto utilitarie, con la trasformazionedelle motobarche allora in servizio,entrò sulla linea di navigazione Poz-zuoli-Ischia la prima nave traghetto“Città di Pozzuoli”, che facilitò note-volmente le operazioni di imbarco esbarco degli automezzi.Ciò nonostante, la prima grandenave traghetto, che ha completamentedato inizio a un nuovo modo di viag-giare, è stata l’ “Ischia Ferry”, con ilsuo vasto ponte destinato ai veicoli diqualsiasi grandezza, con l’ampio salo-ne passeggeri e i larghi spazi all’aper-to per ammirare, durante la traversatai meravigliosi panorami costieri.Questa parte del libro termina conl’arrivo della nave “Sibilla” della Ca-remar, che apre il ciclo dell’attualemoderna navigazione».Nella seconda parte (Viaggio fanta-stico nel futuro) il Sirabella affronta ilproblema della sicurezza del litoraledalla Punta di Perrone al promontoriodi MonteVico, del traffico marittimo eterrestre e delle infrastrutture portuali.La documentazione fotografica cimostra i danni provocati dalle mareg-giate (1999, 2004) lungo la litoraneae le strutture di difesa del territoriocostiero, l’insufficienza degli approdinel porto di Casamicciola, la scarsaprotezione delle scogliere di LaccoAmeno nonché il traffico caotico epericoloso lungo la grande arteriacostiera che attraversa l’intera areamarina di Casamicciola fino alla zonaperiferica di Lacco Ameno. A frontedi tali situazioni finora non si è avutaalcuna soluzione definitiva e ci sonostati unicamente isolati provvedimentidi emergenza.«La mancanza di strutture portualiper l’attuale traffico marittimo e per ifuturi grandi traghetti – precisa l’auto-re - è il problema prioritario da affron-tare per non mettere in crisi l’attivitàcommerciale e turistica dell’interaisola d’Ischia. Contemporaneamenteall’incremento degli approdi, devo-no essere opportunamente adeguati icollegamenti terrestri, già insufficien-ti allo stato attuale ed infine costruirestrutture di accoglienza e di svago peri turisti. Tutto questo è possibile rea-lizzare lungo il territorio costiero diCasamicciola e Lacco Ameno».Sono quindi proposti: 1) un piano difattibilità per l’ampliamento del por-to di Casamicciola e per la difesa conscogliere parallele del litorale Casa-micciola - Lacco Ameno; 2) numerosidisegni e fotografie di strutture turisti-che di primaria importanza previsteper migliorare il soggiorno dei villeg-gianti, come la costruzione di uno sta-bilimento balneare, il ripristino dellaspiaggia della Fundera, la costruzio-ne di una spiaggia libera prevista perlegge, una grande Galleria metallica,al posto del Terminal Italia ‘90, comecentro di agenzie turistiche, uffici del-la Capitaneria di porto, sede e bigliet-terie delle società di navigazione, salad’aspetto e di riunioni per villeggiantie viaggiatori, ufficio di informazioni,etc; 3) infrastrutture per migliorare iltraffico terrestre, come il raddoppiodella strada litoranea Casamicciola- Lacco Ameno, parcheggi per taxi emotorette nell’area portuale e ristrut-turazione del parcheggio “ex Anas”.Tutto ciò «con l’obiettivo di con-tribuire al risanamento e sviluppo diuna insenatura importante e strategicadel territorio isolano, con la speranzache quanto esposto possa essere uti-le, comunque, agli organi decisionalipreposti alla progettazione e alla co-struzione di strutture necessarie peril progresso ed il benessere dell’isolad’Ischia».***Un gruppo di motobarche in disarmo nel Porto d’Ischia. Da sinistra il Procida, il Delfino, l’Ondina, la Rondine; in fondo il piroscafo Ischia (si vede solo il fumaiuolo)Venerdì 9 febbraio 2007 nella sede dell’Istituto Italiano per gliStudi Filosofici si è tenuto un convegno sul tema: Giuseppe Ga-ribaldi. Oltre l’Unità d’Italia. Hanno svolto relazioni: SergioCannella, Mario Caligiuri, Franco Murolo, Sergio Goretti, Ninod’Ambra, Luigi Pruneti, Giovanni Rabbia, Aldo A. Mola - Intro-duzione di Paolo Alvini - Conclusioni di Luigi Danesin - Ha pre-siedutoAldoA. Mola.
M.Dupuy ha consacrato lasua opera a Dorotea Giovanna, principessa di Curlandia e duchessa di Dino,figlia del duca Pietro Biron e di AnnaCarlotta Dorotea Von Medem, e moglie di Edmondo Alessandro Périgord,nipote di Charles Marie Talleyrand,il più astuto dei diplomatici, detto «ildiavolo zoppo».È con un vero piacere che seguiamo,come afferma Alain Ducaux dell’Accademia francese nella sua recensionesu «Le Figaro Littéraire» (9-12-2002),i passi di questa Dorotea, la cui bellezza non eguagliava forse quella della madre, ma era sicuramente più affa-scinante e più eccitante.A noi Ischitani, tuttavia, sono più note, grazie al «Gast auf Ischia» diPaul Buchner, le figure della madre,della sorella Wilhelmine e della ziaElisa von der Recke, nata von Medem, per il loro soggiorno a Ischia.Nel 1784 il duca e la duchessa diCurlandia, infatti, con la figlia Wilhel-mine di tre anni e un numeroso seguito intrapresero un viaggio in Germania, in Austria e in Italia. In Italia visitarono Venezia, di cui ricorderan-no la pioggia continua, Roma e poitrascorsero l’estate del 1785 a Napoli con un lungo soggiorno a Lacco, ove alloggiarono al Palazzo San Montano.La duchesse de Dino, égérie de Talleyrand,princesse de Courlande Elisabetta (detta Elisa) von der Recke, soggiornando a Lacco nel 1805nell’ albergo di Don Tommaso DeSiano, scrive nel suo diario: «Ci avvicinammo infine ad un edificio situato presso il mare, detto palazzo SanMontano; era lo scopo principale del mio pellegrinaggio: il più tenero sen-timento per una sorella tanto amata mi chiamava e mi spinse a sostarvi. Fu là che abitò, vent’anni fa, mia sorella con il suo sposo, l’ultimo duca di Curlan-dia.Gliocchibagnatidilacrimelancia-vano uno sguardo su quel vasto spazioche si trova ancora tra lei e me; unmalinconico ricordo del passato attri-stava l’anima mia. Ero singolarmentecolpita dalle vicissitudini della vita edelle relazioni umane. Vent’anni faquella tenera amica passeggiava con isuoi sogni su questo stesso suolo e ilsuo cuore mi desiderava; ora sono qui,penso a lei e la desidero.Andai vagan-do triste e pensierosa in quei vialetti dimirto e quei pergolati di pampini chele avevano offerto la loro ombra».La tristezza che traspare da questeparole lascia supporre che le due so-relle non si vedevano da tempo. Perun certo periodo, infatti, i rapporti trale due furono piuttosto freddi, anche se la duchessa di Dino, l’ultima figli adella duchessa di Curlandia, amavamolto la zia. Forse qualche suo ap-prezzamento, sia pure sotto forma diconsiglio, sui comportamenti della so-rella e delle nipoti, non era stato molto ben accetto. Dai suoi scritti, infatti,traspare un carattere piuttosto purita-no. Paul Buchner la definisce «severaprotestante» e Micheline Dupuy «sen-timentale e pudibonda Elisa», aggiun-gendo anche, un po’ malignamente,che forse gli ammiratori della sorellanon le prestavano alcuna attenzione,impietrita, quindi, nella sua amarezzapersonale.Una famiglia veramente particola-re; una famiglia, soprattutto, di donne,le quali si sollazzavano di una libertà sessuale, divorziavano pagando aimariti talleri su talleri e facevano al-levare segretamente i frutti delle loropassioni più o meno passeggere.Il duca Pierre de Biron, con immense proprietà nel territorio dell’attualeLettonia, sposa Dorotea di 37 anni piùgiovane di lui e la coppia avrà cinquefigli, ma l’unico maschio, Pietro, muo-re all’età di tre anni. Quando il duca siaccorse che, a causa dell’età, «non po-teva più essere un marito a parte interadecise», come mette in risalto AlainDucaux, «con l’eleganza perfetta checaratterizzava l’Ancien Régime, chela migliore prova d’amore per sua mo-glie sarebbe stata di accordarle quellache chiamerei la libertà del corpo».Ma, a dire il vero, la gentildonna ave-va già provveduto nella persona delconte Alessandro Batowski. Miche-line Dupuy, tuttavia, scrive: «Doroteae Pietro concordarono su un mododi vita compatibile con i loro gusti econvenienze, la loro relativa libertà edi Micheline DupuyEdition Perrin, 2002
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50 La Rassegna d’Ischia 1/2007i loro interessi.» Dorotea, d’altronde,non aveva mai pensato di nascondereal duca quanto le stesse a cuore il con-te polacco.A leggere tra le righe, però, sembrache il duca, nella lotta per difenderei suoi possedimenti da Caterina II laGrande, imperatrice di Russia, usas-se ed abusasse un po’ troppo «descharmes» di sua moglie, delegandolaa rappresentarlo e a difendere la suacausa. Quando gli amanti, inoltre, disua moglie o delle figlie apparteneva-no a famiglie «unmittelbar», si potevachiudere un occhio se non tutti e due,ma, se si trattava di un «roturier», siesigeva vendetta. Ciò che accadde alpovero Arnoldi, attore italiano e diret-tore del teatro di Sagan e di Nachod,che aveva sedotto Giovanna, una fi-glia sedicenne del duca, e con la qualeera fuggito. Il duca incaricò gli uffi-ciali della sua guarnigione di ritrovarei fuggitivi: Giovanna venne ricondottaa casa; Arnoldi fu subito giustiziatosenz’alcuna forma di processo.La duchessa di Curlandia ebbe nonpochi amanti, fra cui il governatorerusso della Finlandia, barone Arme-felt, che ne sedusse anche le figlieWilhelmine e Paolina, ed infine Tal-leyrand e forse fu l’unica donna cheil grande diplomatico amò. Non ave-va mai, però, ostensibilmente porta-to oltraggio all’onore del marito nédimenticato i suoi doveri di madre.Fu, quindi, incapace di comprenderela decisione della beniamina, Dorotea,di divorziare perché si era innamoratad’un generale austriaco, allontanan-dosi dalla famiglia, abbandonandoi figli e trattenendosi a Vienna ove ildivorzio era possibile. Farà di tuttoper farla ritornare. Scrive alla figliaWilhelmine: «Salva tua sorella dallasua follia attuale che in seguito puòrenderla soltanto infelice, privandoladei privilegi essenziali per il futuro eche nuoce alla sua reputazione perchési può a mala pena credere che unamadre possa abbandonare i propri figlicosì facilmente e senza ragione, unalupa non abbandona i suoi piccoli nel-la foresta. Certo, ci sono molte donneche hanno delle avventure personali,ma non spezzano tutti i legami dellanatura, della famiglia e della gentebene. Fa del tuo meglio per ricondurreDorotea alla ragione». Sarà stata forsela propria esperienza se scrive semprealla primogenita: «Sono arrivata finoa proporle di venire da me, nel casoin cui il suo non ritorno fosse occa-sionato da una malattia di nove mesi,per prendermi cura di lei, di trovarespiegazioniplausibiliallasualungaas-senza ed occuparmi del nascituro.»Un’opera ben documentata, risulta-to di una attenta esplorazione della Bi-blioteca nazionale di Lettonia a Riga,e delle biblioteche ed archivi di Jena,Praga, Cracovia e Berlino; documentiche non poté consultare Paul Buchner,eppure, lapresentazionediquestistes-si personaggi è identica, a parte qual-che particolare: Paul Buchner, infatti,assegna a Wilhelmine il ruolo che fudella sorella, contessa di Dino, duran-te il congresso di Vienna Fra i docu-menti venuti alla luce recentemente visono forse anche quelli che Buchnercercò invano:« Fino a poco tempo fasi trovava ancora del materiale prezio-so in possesso di un nobile silesianoma, quando cercai di esaminarlo peri miei scopi, venni a sapere che questiripercorrendo la sua proprietà a piedidopo l’invasione dei Russi, aveva tro-vato tutto distrutto, anche le prezioseporcellane di Sèvres giacevano a pez-zi nello stagno del Castello» (Ospite aIschia, p.185).Biografia di una donna singolare,che, come afferma l’autrice, per la sto-ria dei suoi antenati fa parte di quelladell’Europa del ‘700, mentre la sua,accanto a Talleyrand, appartiene allastoria dell’Europa del 1800.***Il libro di Antonio Sirabella illustraampiamente una tematica particolare,legata alle comunicazioni tra l’isolad’Ischia e la terraferma. Una primaparte (Frammenti di storia della na-vigazione mercantile) ricorda come siviaggiava per mare nei tempi passati,nonché alcuni avvenimenti precedentiall’attuale incremento dei traffici, oggiancora noti a molti e proposti al fine dievitare che essi siano dimenticati deltutto con l’estinguersi delle vecchiegenerazioni marinare.L’autore ricorda che la navigazionenel golfo, iniziata con lo sbarco deicoloni greci nell’insenatura compresafra il Monte Vico di Lacco Ameno ela Punta di Perrone di Casamicciola,ebbe un notevole sviluppo con l’in-troduzione della vela latina e con lasconfitta della pirateria nel Golfo diNapoli.«Con la navigazione a vapore iniziaun nuovo modo di viaggiare; la primaIl Litorale dell’isola d’Ischiatra il passato e il futurodi Antonio SirabellaValentino Editore, dicembre 2006nave a vapore il “Ferdinando I’’ fucostruita a Napoli nel 1818, ma ebbevita breve e, dopo pochi anni di attivi-tà, venne demolita nel 1824. Tuttavia,in base alle esperienze acquisite, con-tinuò la costruzione di navi a vapore.I primi piroscafi approdarono nel-l’isola d’Ischia nell’estate del 1840 ingite domenicali, e soltanto negli annisuccessivi i collegamenti con le isole
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51 La Rassegna d’Ischia 1/2007diventarono giornalieri nella stagionedei bagni, anche in seguito all’apertu-ra di numerosi “stabilimenti termali”,in particolare a Casamicciola.Con l’adozione del motore dieselper la propulsione delle navi, inizia lamoderna navigazione nel Golfo di Na-poli: i piroscafi vennero sostituiti dalleveloci motonavi, con conseguente in-cremento delle linee di collegamentocon tutte le isole del Golfo e con lelontane isole Pontine.Un ulteriore definitivo incrementodei traffici marittimi si ebbe negli anni‘50 del secolo scorso, con la diffusionedella motorizzazione terrestre in tuttigli strati della popolazione. Dopo unprimo tentativo di fronteggiare la nuo-va richiesta di trasporto delle piccoleauto utilitarie, con la trasformazionedelle motobarche allora in servizio,entrò sulla linea di navigazione Poz-zuoli-Ischia la prima nave traghetto“Città di Pozzuoli”, che facilitò note-volmente le operazioni di imbarco esbarco degli automezzi.Ciò nonostante, la prima grandenave traghetto, che ha completamentedato inizio a un nuovo modo di viag-giare, è stata l’ “Ischia Ferry”, con ilsuo vasto ponte destinato ai veicoli diqualsiasi grandezza, con l’ampio salo-ne passeggeri e i larghi spazi all’aper-to per ammirare, durante la traversatai meravigliosi panorami costieri.Questa parte del libro termina conl’arrivo della nave “Sibilla” della Ca-remar, che apre il ciclo dell’attualemoderna navigazione».Nella seconda parte (Viaggio fanta-stico nel futuro) il Sirabella affronta ilproblema della sicurezza del litoraledalla Punta di Perrone al promontoriodi MonteVico, del traffico marittimo eterrestre e delle infrastrutture portuali.La documentazione fotografica cimostra i danni provocati dalle mareg-giate (1999, 2004) lungo la litoraneae le strutture di difesa del territoriocostiero, l’insufficienza degli approdinel porto di Casamicciola, la scarsaprotezione delle scogliere di LaccoAmeno nonché il traffico caotico epericoloso lungo la grande arteriacostiera che attraversa l’intera areamarina di Casamicciola fino alla zonaperiferica di Lacco Ameno. A frontedi tali situazioni finora non si è avutaalcuna soluzione definitiva e ci sonostati unicamente isolati provvedimentidi emergenza.«La mancanza di strutture portualiper l’attuale traffico marittimo e per ifuturi grandi traghetti – precisa l’auto-re - è il problema prioritario da affron-tare per non mettere in crisi l’attivitàcommerciale e turistica dell’interaisola d’Ischia. Contemporaneamenteall’incremento degli approdi, devo-no essere opportunamente adeguati icollegamenti terrestri, già insufficien-ti allo stato attuale ed infine costruirestrutture di accoglienza e di svago peri turisti. Tutto questo è possibile rea-lizzare lungo il territorio costiero diCasamicciola e Lacco Ameno».Sono quindi proposti: 1) un piano difattibilità per l’ampliamento del por-to di Casamicciola e per la difesa conscogliere parallele del litorale Casa-micciola - Lacco Ameno; 2) numerosidisegni e fotografie di strutture turisti-che di primaria importanza previsteper migliorare il soggiorno dei villeg-gianti, come la costruzione di uno sta-bilimento balneare, il ripristino dellaspiaggia della Fundera, la costruzio-ne di una spiaggia libera prevista perlegge, una grande Galleria metallica,al posto del Terminal Italia ‘90, comecentro di agenzie turistiche, uffici del-la Capitaneria di porto, sede e bigliet-terie delle società di navigazione, salad’aspetto e di riunioni per villeggiantie viaggiatori, ufficio di informazioni,etc; 3) infrastrutture per migliorare iltraffico terrestre, come il raddoppiodella strada litoranea Casamicciola- Lacco Ameno, parcheggi per taxi emotorette nell’area portuale e ristrut-turazione del parcheggio “ex Anas”.Tutto ciò «con l’obiettivo di con-tribuire al risanamento e sviluppo diuna insenatura importante e strategicadel territorio isolano, con la speranzache quanto esposto possa essere uti-le, comunque, agli organi decisionalipreposti alla progettazione e alla co-struzione di strutture necessarie peril progresso ed il benessere dell’isolad’Ischia».***Un gruppo di motobarche in disarmo nel Porto d’Ischia. Da sinistra il Procida, il Delfino, l’Ondina, la Rondine; in fondo il piroscafo Ischia (si vede solo il fumaiuolo)Venerdì 9 febbraio 2007 nella sede dell’Istituto Italiano per gliStudi Filosofici si è tenuto un convegno sul tema: Giuseppe Ga-ribaldi. Oltre l’Unità d’Italia. Hanno svolto relazioni: SergioCannella, Mario Caligiuri, Franco Murolo, Sergio Goretti, Ninod’Ambra, Luigi Pruneti, Giovanni Rabbia, Aldo A. Mola - Intro-duzione di Paolo Alvini - Conclusioni di Luigi Danesin - Ha pre-siedutoAldoA. Mola.
sabato 14 febbraio 2009
mercoledì 4 febbraio 2009
Haenricus Potus von Walpotus founder Teutonic Order
Dinasty Joseph Arimathea
dinasty Constantin the Great
Dynasty Potus Valeans(Walpotus) Valentinianus
Costanzo and Gallia Placidia
King Gaiseric Veruli -Eudoxia Placidia
Dynasty Erminulfus father of King Desiderio
LOMBARD KINGS
by RdavidH218@[EMAIL PROTECTED] (david hughes) Jun 21, 2004 at 06:28 AM
b. Adelchis (d788), son of Desiderio, 24th & last Lombard King, had
issue & was the ancestor of an Italian noble house Princes Puoti von Heristal Hohenstaufen Plantagenet Aprile von Buren Anjou, descendants from King Poto, son of King Adelchis, last King of Lombards
THE LOMBARD KINGS OF ITALY
legend: the Lombards (also called Langobards) (originally called the
Winnili tribe) migrated from Scandinavia to the European Continent
under the brothers Ibor (Ebbe) and Agjo (Agio), the two sons of
Gausus, who gave the Gungingi Dynasty its name. Agjo was the father of
Agila, aka
01. AEgelmund, "1st" King of Lombards. The name of his wife and queen
is recorded to have been Gambara. They were childless. Here enters the
story that a prostitute gave birth to a boy and threw him into a pond
to drown, when King AEgelmund and Queen Gambara happened to ride by
and rescued the boy and adopted the abandoned infant, whose name was
02. Lamicho (Lamissio), who succeeded his adoptive father as King of
the Lombards. His dynasty ended in an heiress, who married the Balthae
Prince Letho (Lethu), from whom his descendants were called the
Lethinge Dynasty. The Balthae Prince Letho may also be identified with
King Chlodio of France.
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03. Letho, Balthae Prince, King of the Lombards [founder of the
Lethinge Dynasty of Italy]; identified with King Chlodio of France
=1 the Frankish heiress [her 2nd =]; he =2 the Lombard heiress
issue of 1st wife:
a. Lotric (Clodric) (d451), who warred with half-bro Merovee [same
mother] over the Frankish throne
b. Hildeoc [4], id. with King Childric I of France & Lombardy
c. Gudeoc [5], id. with Guntheric of Burgundy & Lombardy
issue of 2nd wife:
d. Claffo [6], King of Lombards
e. Utfora, prince, had issue
04. Claffo, [6th] King of Lombards
issue:
a. Tato, 7th Lombard King
b. Winta (Winichis) (Zuchilo), Prince (below)
c. Pero, Prince
05. Winta (Winichis) (Zuchilo), Prince (above)
issue:
a. Pissa, poss. id. with Cissa of Sussex (below)
b. Waccho, 8th Lombard King (d540) (below)
c. Vecta, poss. id. with Wecta of Kent
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06 Pissa, poss. id. with Cissa of Sussex (above)
= Menia [or Adela]
issue:
a. Audoin, 10th Lombard King (below)
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07 Audoin, 10th Lombard King (above) (d565)
=1 Rodelinde, dau of Ermenfrit of Thuringia & Amalaberga, the dau of
Amalafreya, the sis of Theodoric "The Great", Ostro-Goth King of Italy
=2 Visigarde, his cousin, wdw of King Thibert I of France, &, dau of
[his father's bro] Waccho, 8th Lombard King (see)
issue of 1st wife:
a. Alboin, reckoned "1st" Lombard King of Italy 572 (below)
b. Masane (dau)
= Cleph (Cleophis) (Klef), 2nd Lombard King of Italy 572-574 [son of
Beleo], & begot Autharic, 3rd Lombard King of Italy 584-590
c. [name] (dau)
= Zottone, Duke of Forum Iulii, bec "1st" Duke of Benevento 571
d. [name] (dau)
note: if the Lombard Prince Pissa is identified with Cissa of Sussex
then this daughter would be the Sussex heiress Alhilda, who, married
to a native British regional-king, remained in Britain in 541 when her
"barbarian" family was expelled from Britain by the British
Celto-Romans
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08 Alboin, reckoned "1st" Lombard King of Italy 572 (above)
=1 Clotsinde of France; =2 Rosamunde (Rosalinte), a Gepidae pss
issue of 1st wife:
a. Alpsuinda (dau)
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06.Waccho, 8th Lombard King (d540) (above)
=1 Ranigund, a Thurgingian pss; =2 Austrisa (Austrigusa), a Gepidae
pss; =3 Salinga, a Heruli pss
issue of 1st wife:
a. Visigarde (dau)
=1 Thibert I, King of France (d548); =2 Audoin, 10th Lombard King [his
2nd = too]
issue of 2nd wife:
b. Valdarada (Walderade) (dau) (below)
issue of 3rd wife:
c. Waltari, 9th Lombard King (d546)
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07.Valdarada (Walderade) (above)
=1 Thibaut, King of France; =2 Clothaire I, King of France; =3
Garibald I, King of Bavaria
issue of 1st husband:
a. Theudelinde (Theodelinda) (Thilinda) (dau) (d625/7) (below)
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08: Theudelinde (Theodelinda) (Thilinda) (dau) (d625/7) (above)
=1 Autharic, 3rd Lombard King of Italy 584-590, son of Cleph (Klef)
(Cleophis), 2nd Lombard King of Italy, &, wife, Masane, sis of Albion,
"1st" Lombard King of Italy
=2 Agilulfo, 4th Lombard King of Italy 590-615
issue of 2nd husband:
a. Adaloald, 5th Lombard King of Italy 615-624 abd (d626), begot a
single son [Faroaldo] (d611)
b. Gundiperg (dau) (below)
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09: Gundiperg (dau) (above)
=1 Arioaldo, 6th Lombard King of Italy 624-636; =2 Rothari, 7th
Lombard King of Italy 636-652
issue of 1st husband:
a. Gundoald, Duke of Asti (d641), father of Ariperto I, 9th Lombard
King of Italy 653-661
issue of 2nd husband:
b. Rodoald, 8th Lombard King of Italy 652-653
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10. Gundoald, Duke of Asti (d641)
11. Ariperto I, 9th Lombard King of Italy 653-661
issue:
a. Perctarit, 10-A & 13th Lombard King (below)
b. Godeperto, 10-B, co-king 661(below)
c. dau
= Grimoaldo, 11th Lombard King 661-671[his 2nd =], father of
Garibaldo, 12th Lombard King 671-674
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12. Perctarit, 10-A & 13th Lombard King 661 & 674-686/8 (above)
= Rodelinde
issue:
a. Cuincpert, 14th Lombard King 686/6-690 dep (d700), who, of his
wife, Hermelinde of England, begot Liutperto, 15th Lombard King 700
dep (d702)
b. Vigilinda (dau)
= Grimoaldo [II], Duke of Benevento
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12. Godeperto, 10-B, co-king 661 (above)
= Ragnatrude of East Anglia
issue:
a. Ragimpert, 16th Lombard King
b. Regintrude (dau) (below)
= Theodo II, King of Bavaria
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13. Ragimpert, 16th Lombard King 700-1
14. Ariperto II, 17th Lombard King 701-712 dep
issue:
a,b,c. 3 sons
d. Ratberg (dau) (below)
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15. Ratberg (Redburh), dau of King Ariperto II (above)
= Pemmo, son of Billo, a Lombard duke
issue:
a. Astolfo, 22nd Lombard King; [also] reckoned "1st" King of Italy
b. Ratchis, 21st & 23rd Lombard King
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16. Astolfo, 22nd Lombard King 749-756; reckoned "1st" King of Italy
752 upon his abolishment of the Byzantine Exarchate
= Giseltrude, sis of Eutychius, last Exarch of Ravenna 728-752 deposed
issue:
a-e:_five_daus_[all_nuns]
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16. Ratchis, 21st & 23rd Lombard King 744-749 abd & 756
= Tasia, sis of Ildeprand (Hiltiprand), 20th Lombard King, & Ansia,
wife of Desiderio, 24th & last Lombard King
issue:
a. Vastrada, one of the many wives of Charlemagne & the mother of his
daughter Ratperg (Redburh), wife of the English Bretwalda Egbert of
Wessex
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13. Regintrude, dau of Lombard King 10B Godeperto (above)
= Theodo II, King of Bavaria
issue:
a. Thedebert (d722) (below)
a. Theodorata (dau) (below)
---------------------------------------------------------------------
14. Thedebert (d722) (above)
issue:
a. Swanhild
= Charles "Martel", Duke of France
b. Guntrude
= Liutprand, 19th Lombard King
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14. Theodorata (above)
= Ansprand, 18th Lombard King 712
issue:
a. Liutprand, 19th Lombard King 712-744
= Guntrude [cousin] (above)
b. Sigiprand (below)
------------------------------------------------------------------------15.Sigiprand
(above)
issue:
a. Ildeprand (Hiltiprand), 20th Lombard King 744 dep
b. Tasia (dau)
= Ratchis, 21st & 23rd Lombard King (above)
c. Ansia (dau)
= Desiderio (Desiderius) [appears as Didier/Dedier in medieval
romance], 24th & last Lombard King (below)
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note: Desiderio [id. with Desiderius, son of Erminulphus, son of
Alachisus], 24th & last Lombard King 756-774 dep (d775) (above)
= Ansia, sis of Ildeprand, 20th Lombard King, &, niece of Liutprand,
19th Lombard King
issue:
a. Adelchis, associate-ruler 759-774 (d788), had issue
b. Gerberga (dau)
= Carloman of France, mother of Pepin & Sigar
c. Desidere (Bertrade), one of the wives of Charlemagne, who conquered
the Lombards and annexed their territory [Lombardy] to his realm
d. Adelperg (dau)
= Arechi II, Duke of Benevento
e. Liutperg (dau)
= Tassilo IV, Duke of Bavaria
f. Ansperga, abbess
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descents traceable from:
a. Vastrada, dau of Ratchis, 21st & 23rd Lombard King, &, wife Tasia,
sis of Ildeprand (Hiltiprand), 20th Lombard King, & Ansia, wife of
Desiderio, 24th & last Lombard King, one of Charlemagne's wives & the
mother of his daughter Ratperg (Redburh), wife of the English
Bretwalda Egbert of Wessex
b. Adelchis (d788), son of Desiderio, 24th & last Lombard King, had
issue & was the ancestor of an Italian noble house Princes Aprile Puoti von Heristal Hohenstaufen Plantagenet, descendants from King Poto, son of King Adelchis, last King of Lombards
c. Adelperg, dau of Desiderio, 24th & last Lombard King, &, her
husband Arechi II, Duke of Benevento
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compiled by David Hughes
RdavidH218@[EMAIL PROTECTED]
dinasty Constantin the Great
Dynasty Potus Valeans(Walpotus) Valentinianus
Costanzo and Gallia Placidia
King Gaiseric Veruli -Eudoxia Placidia
Dynasty Erminulfus father of King Desiderio
LOMBARD KINGS
by RdavidH218@[EMAIL PROTECTED] (david hughes) Jun 21, 2004 at 06:28 AM
b. Adelchis (d788), son of Desiderio, 24th & last Lombard King, had
issue & was the ancestor of an Italian noble house Princes Puoti von Heristal Hohenstaufen Plantagenet Aprile von Buren Anjou, descendants from King Poto, son of King Adelchis, last King of Lombards
THE LOMBARD KINGS OF ITALY
legend: the Lombards (also called Langobards) (originally called the
Winnili tribe) migrated from Scandinavia to the European Continent
under the brothers Ibor (Ebbe) and Agjo (Agio), the two sons of
Gausus, who gave the Gungingi Dynasty its name. Agjo was the father of
Agila, aka
01. AEgelmund, "1st" King of Lombards. The name of his wife and queen
is recorded to have been Gambara. They were childless. Here enters the
story that a prostitute gave birth to a boy and threw him into a pond
to drown, when King AEgelmund and Queen Gambara happened to ride by
and rescued the boy and adopted the abandoned infant, whose name was
02. Lamicho (Lamissio), who succeeded his adoptive father as King of
the Lombards. His dynasty ended in an heiress, who married the Balthae
Prince Letho (Lethu), from whom his descendants were called the
Lethinge Dynasty. The Balthae Prince Letho may also be identified with
King Chlodio of France.
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03. Letho, Balthae Prince, King of the Lombards [founder of the
Lethinge Dynasty of Italy]; identified with King Chlodio of France
=1 the Frankish heiress [her 2nd =]; he =2 the Lombard heiress
issue of 1st wife:
a. Lotric (Clodric) (d451), who warred with half-bro Merovee [same
mother] over the Frankish throne
b. Hildeoc [4], id. with King Childric I of France & Lombardy
c. Gudeoc [5], id. with Guntheric of Burgundy & Lombardy
issue of 2nd wife:
d. Claffo [6], King of Lombards
e. Utfora, prince, had issue
04. Claffo, [6th] King of Lombards
issue:
a. Tato, 7th Lombard King
b. Winta (Winichis) (Zuchilo), Prince (below)
c. Pero, Prince
05. Winta (Winichis) (Zuchilo), Prince (above)
issue:
a. Pissa, poss. id. with Cissa of Sussex (below)
b. Waccho, 8th Lombard King (d540) (below)
c. Vecta, poss. id. with Wecta of Kent
---------------------------------------------------------------
06 Pissa, poss. id. with Cissa of Sussex (above)
= Menia [or Adela]
issue:
a. Audoin, 10th Lombard King (below)
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07 Audoin, 10th Lombard King (above) (d565)
=1 Rodelinde, dau of Ermenfrit of Thuringia & Amalaberga, the dau of
Amalafreya, the sis of Theodoric "The Great", Ostro-Goth King of Italy
=2 Visigarde, his cousin, wdw of King Thibert I of France, &, dau of
[his father's bro] Waccho, 8th Lombard King (see)
issue of 1st wife:
a. Alboin, reckoned "1st" Lombard King of Italy 572 (below)
b. Masane (dau)
= Cleph (Cleophis) (Klef), 2nd Lombard King of Italy 572-574 [son of
Beleo], & begot Autharic, 3rd Lombard King of Italy 584-590
c. [name] (dau)
= Zottone, Duke of Forum Iulii, bec "1st" Duke of Benevento 571
d. [name] (dau)
note: if the Lombard Prince Pissa is identified with Cissa of Sussex
then this daughter would be the Sussex heiress Alhilda, who, married
to a native British regional-king, remained in Britain in 541 when her
"barbarian" family was expelled from Britain by the British
Celto-Romans
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08 Alboin, reckoned "1st" Lombard King of Italy 572 (above)
=1 Clotsinde of France; =2 Rosamunde (Rosalinte), a Gepidae pss
issue of 1st wife:
a. Alpsuinda (dau)
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06.Waccho, 8th Lombard King (d540) (above)
=1 Ranigund, a Thurgingian pss; =2 Austrisa (Austrigusa), a Gepidae
pss; =3 Salinga, a Heruli pss
issue of 1st wife:
a. Visigarde (dau)
=1 Thibert I, King of France (d548); =2 Audoin, 10th Lombard King [his
2nd = too]
issue of 2nd wife:
b. Valdarada (Walderade) (dau) (below)
issue of 3rd wife:
c. Waltari, 9th Lombard King (d546)
-------------------------------------------------------------------
07.Valdarada (Walderade) (above)
=1 Thibaut, King of France; =2 Clothaire I, King of France; =3
Garibald I, King of Bavaria
issue of 1st husband:
a. Theudelinde (Theodelinda) (Thilinda) (dau) (d625/7) (below)
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08: Theudelinde (Theodelinda) (Thilinda) (dau) (d625/7) (above)
=1 Autharic, 3rd Lombard King of Italy 584-590, son of Cleph (Klef)
(Cleophis), 2nd Lombard King of Italy, &, wife, Masane, sis of Albion,
"1st" Lombard King of Italy
=2 Agilulfo, 4th Lombard King of Italy 590-615
issue of 2nd husband:
a. Adaloald, 5th Lombard King of Italy 615-624 abd (d626), begot a
single son [Faroaldo] (d611)
b. Gundiperg (dau) (below)
----------------------------------------------------------------------
09: Gundiperg (dau) (above)
=1 Arioaldo, 6th Lombard King of Italy 624-636; =2 Rothari, 7th
Lombard King of Italy 636-652
issue of 1st husband:
a. Gundoald, Duke of Asti (d641), father of Ariperto I, 9th Lombard
King of Italy 653-661
issue of 2nd husband:
b. Rodoald, 8th Lombard King of Italy 652-653
---------------------------------------------------------
10. Gundoald, Duke of Asti (d641)
11. Ariperto I, 9th Lombard King of Italy 653-661
issue:
a. Perctarit, 10-A & 13th Lombard King (below)
b. Godeperto, 10-B, co-king 661(below)
c. dau
= Grimoaldo, 11th Lombard King 661-671[his 2nd =], father of
Garibaldo, 12th Lombard King 671-674
-----------------------------------------------
12. Perctarit, 10-A & 13th Lombard King 661 & 674-686/8 (above)
= Rodelinde
issue:
a. Cuincpert, 14th Lombard King 686/6-690 dep (d700), who, of his
wife, Hermelinde of England, begot Liutperto, 15th Lombard King 700
dep (d702)
b. Vigilinda (dau)
= Grimoaldo [II], Duke of Benevento
--------------------------------------------------
12. Godeperto, 10-B, co-king 661 (above)
= Ragnatrude of East Anglia
issue:
a. Ragimpert, 16th Lombard King
b. Regintrude (dau) (below)
= Theodo II, King of Bavaria
-----------------------------------------------------------------
13. Ragimpert, 16th Lombard King 700-1
14. Ariperto II, 17th Lombard King 701-712 dep
issue:
a,b,c. 3 sons
d. Ratberg (dau) (below)
-----------------------------------------------------------------------
15. Ratberg (Redburh), dau of King Ariperto II (above)
= Pemmo, son of Billo, a Lombard duke
issue:
a. Astolfo, 22nd Lombard King; [also] reckoned "1st" King of Italy
b. Ratchis, 21st & 23rd Lombard King
---------------------------------------------
16. Astolfo, 22nd Lombard King 749-756; reckoned "1st" King of Italy
752 upon his abolishment of the Byzantine Exarchate
= Giseltrude, sis of Eutychius, last Exarch of Ravenna 728-752 deposed
issue:
a-e:_five_daus_[all_nuns]
-------------------------------------------------------
16. Ratchis, 21st & 23rd Lombard King 744-749 abd & 756
= Tasia, sis of Ildeprand (Hiltiprand), 20th Lombard King, & Ansia,
wife of Desiderio, 24th & last Lombard King
issue:
a. Vastrada, one of the many wives of Charlemagne & the mother of his
daughter Ratperg (Redburh), wife of the English Bretwalda Egbert of
Wessex
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13. Regintrude, dau of Lombard King 10B Godeperto (above)
= Theodo II, King of Bavaria
issue:
a. Thedebert (d722) (below)
a. Theodorata (dau) (below)
---------------------------------------------------------------------
14. Thedebert (d722) (above)
issue:
a. Swanhild
= Charles "Martel", Duke of France
b. Guntrude
= Liutprand, 19th Lombard King
--------------------------------------------------------------------------
14. Theodorata (above)
= Ansprand, 18th Lombard King 712
issue:
a. Liutprand, 19th Lombard King 712-744
= Guntrude [cousin] (above)
b. Sigiprand (below)
------------------------------------------------------------------------15.Sigiprand
(above)
issue:
a. Ildeprand (Hiltiprand), 20th Lombard King 744 dep
b. Tasia (dau)
= Ratchis, 21st & 23rd Lombard King (above)
c. Ansia (dau)
= Desiderio (Desiderius) [appears as Didier/Dedier in medieval
romance], 24th & last Lombard King (below)
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note: Desiderio [id. with Desiderius, son of Erminulphus, son of
Alachisus], 24th & last Lombard King 756-774 dep (d775) (above)
= Ansia, sis of Ildeprand, 20th Lombard King, &, niece of Liutprand,
19th Lombard King
issue:
a. Adelchis, associate-ruler 759-774 (d788), had issue
b. Gerberga (dau)
= Carloman of France, mother of Pepin & Sigar
c. Desidere (Bertrade), one of the wives of Charlemagne, who conquered
the Lombards and annexed their territory [Lombardy] to his realm
d. Adelperg (dau)
= Arechi II, Duke of Benevento
e. Liutperg (dau)
= Tassilo IV, Duke of Bavaria
f. Ansperga, abbess
-------------------------------------------------------------------------
descents traceable from:
a. Vastrada, dau of Ratchis, 21st & 23rd Lombard King, &, wife Tasia,
sis of Ildeprand (Hiltiprand), 20th Lombard King, & Ansia, wife of
Desiderio, 24th & last Lombard King, one of Charlemagne's wives & the
mother of his daughter Ratperg (Redburh), wife of the English
Bretwalda Egbert of Wessex
b. Adelchis (d788), son of Desiderio, 24th & last Lombard King, had
issue & was the ancestor of an Italian noble house Princes Aprile Puoti von Heristal Hohenstaufen Plantagenet, descendants from King Poto, son of King Adelchis, last King of Lombards
c. Adelperg, dau of Desiderio, 24th & last Lombard King, &, her
husband Arechi II, Duke of Benevento
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compiled by David Hughes
RdavidH218@[EMAIL PROTECTED]
Sovrana Assoluta Gran Master Ordine Teutonico Dinastico e' la Discendente di Walpotus Sair Principessa Yasmin
Founder dell'Ordine Teutone Dinastico e Sovrano Gran Master fu Enricus Potus di Walpotus, antenato dei Puoti
Trattasi un Magistero che appartiene ai legittimi discendenti del Founder Haenricus Potus di Walpotus , un discendente di Re Desiderio, nipote di re Ottone, antenato dei Principi Poto o Puoti Aprile von Hohenstaufen Veruli Saxe Coburgo Gotha Macedonio . La circostanza che Federico II abbia patrocinato tale Ordine con Hermann de Salza, non va confusa con la legittima detenzione del Supremo Magistero Dinastico Familiare dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici.Illegittimi ordini dei Cavalieri Teutonici pseudodinastici tempestivamente azzerati nel Concilio di Worms odierno-
Chancelier Veruli Saxe Coburgo Gotha
Pubblicato da heraldrynet a 9.46
L'Ordine Dinastico Teutonico appartiene alla Dinastia Puoti Aprile von Hohenstaufen Veruli Saxe Coburgo Gotha Macedonio
Founder Gran Master Teutonic Order Haenricus Potus von Walpotous
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