(Arma di Enrico VI Lancaster Castello)La Principessa Kathrin Hohenstaufen ultima discendente diretta di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, dal prossimo numero di Luglio ci onorerà della sua collaborazione attraverso articoli che, di volta in volta affronteranno varie tematiche, scientifiche, ambientali, sociali, storiche, di seguito un brevissimo accenno alle sue attività:
D.ssa Ira Yasmine Aprile von Hohenstaufen Puoti, si Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, nel Luglio 2004, presentando una tesi di trapiantologia in campo oncoematologico, specializzanda in Ematologia. Presidente Onorario di "Science Town", " Biberach-Hochstaden Biotechnology"; Direttore di "Esculapio Snake",Comitato Direttivo UCLE (Unione Consumatori Lavoratori Europei), UCERT (Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale).Ultima discendente diretta di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, studiosa di Storia Medievale, ha collaborato con gli storici del Consiglio Europeo dei Principi per il recupero degli archivi inediti Federiciani provenienti dagli Archivi Zaristi, nell'anno 96-97 ha fatto luce sui due secoli di Buio sull' itinerario della Sindone, con il Saggio "Il Mistero della Sindone"ed. European Council of Princes, ritrovando conferma del possesso da parte degli Imperatori Svevi della Sindone e delle reliquie di Costantinopoli nei Monumenta Germaniae Historica. Ha ricevuto numerose Cittadinanze Onorarie -tra cui nei siti Federiciani di Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, San Marco Argentano, Torremaggiore, Melfi, San Nicola Arcella, Saracinesco.Per i suoi studi storici sull' itinerario delle reliquie del Golgota ha ricevuto un Charter di riconoscimento dai Cardinali Tonini, Innocenti, Colasuonno. E' autrice della colonna sonora celtico-medievale della Piece teatrale "Della Rosa Fronzuta sarò Pellegrino".L’ultimo lavoro che la vede coinvolta in veste di autrice teatrale ha per titolo “L'Avanzar della Marea” pièce teatrale che a breve verrà rappresentata in Italia. Una innegabile trama di perfezione sottende il Destino della Storia e fa si che il giusto non perisca lasciando le spoglie della resa, poiche' il vrill nella marea che avanza e' l'imbattibile Titano della Giustizia, esplosiva in natura come l'alba di una nuova galassia"
Così recita un passaggio di“L'Avanzar della Marea”, di seguito una breve presentazione del lavoro da parte di- Arch Alaric Veruli- Meeting delle Muse: l’avanzare della marea è l’epilogo della vita di Enrico VI il Re Cristiano che nell’integrità etica e nella mitezza del Suo governo perisce tuttavia di fronte all’iniquo. La marea del male affonda gli spiriti non violenti, il Cristianesimo del Re manca di fermezza nella fede e i Suoi versi tradiscono il ripiegamento sul masochismo precocemente esistenzialista di un pellicano che dilania il Suo stesso petto.
La saggezza è inutile se non serve a vivere…
La natura non è solo pervasiva ma persuasiva…
Chi prova a rimuovere la roccia fuori a limaccioso fango sarà egli stesso sommerso ed è così, miracolosamente che capirà la realtà lanciando il suo sguardo dal cuore delle cose…
L’avanzare della marea è la vita, siamo fatti per vivere intensamente, per comprendere è necessario speculare dal centro dello tsunami, non per essere divorati dalla paura.
Personaggi: anime rievocate sono sassi, la ghiaia incomputabile delle generazioni che ci hanno precedute formano il muro su cui si infrange la marea, la marea è formata dagli altri personaggi, antagonisti fino alla seconda parte ( all’ultimo atto.. l’ondeggiare dei vivi.)
Atto primo : rievocazione di Enrico VI (un bardo sbarca dolcemente ed inconsapevolmente quasi come un fanciulletto da una barchetta con lampara, si inoltra senza sapere di essere osservato ed atteso fino al renaio, la parte in secca del lido del mare, lì i sassi assetati bevono le gocce salate ai suoi calzari, la polvere si dilegua lo spirito rianima la pietra, l’anima di Enrico VI inizia a parlare….).
LO STILE
Sia il prosodiare degli spiriti rievocati che quello dei viventi viaggia sul canale di “intensità ed associazione” secondo l’interpretazione onirica dei miti di E. Fromm. La voce di un personaggio è talvolta unica e reale, talvolta si frammenta in irruzione di ricordi teneri, erotici, violenti sensuali, la voce raramente si distorce in roca ma spesso diventa infantile o lasciva. Senza alcun buon senso scenico la struttura dello zoccolo duro del dramma viene trapassata da cantilene, lallazioni, mugugni di eccitazione, coretti militari.
Spesso, ma sarebbe meglio che la cosa fosse sistematica, la rievocazione di uno spirito che entra in scena esprime lo sforzo del passaggio dall’una all’altra dimensione, talvolta la modalità rievoca in modo delicato e mai volgare ma inequivocabile ed efficace, le urla di un parto o l’eccitazione orgasmica.
La parte centrale dell’opera scarna e' ispirata allo scintoismo ed agli haiku, poesie di poche sillabe, in cui le luci si faranno impietose ed i personaggi sul palco pur senza dichiararlo diventeno persone: quest’opera non è una rappresentazione, è la realtà ricomposta.
Poi inizia la seconda parte dell’opera, quella dell’ottimismo quella dei vivi, il passaggio attraverso il fotogramma centrale del realismo dona credibilità a questa parte dell’opera ed al messaggio. Da un punto di vista estetico si ricompone di ricchezza il linguaggio della scenografia e soprattutto diventa più complessa e meno arida la musica… fino all’epilogo che esplode di vita. Non prima tuttavia di aver lasciato spazio a Shakespeare che recita il suo sonetto, mettendo termine definitivamente alla paura di morire.
..."La terra non avrà di me se non la polvere che le compete, è la miglior parte di me, il mio spirito che rimane. Cosi' di me non avrai perso se non le scorie, la preda dei vermi, il mio corpo morto, il vile trofeo del coltello di un miserabile".
Questi, in breve, sono parte dei molteplici interessi che vedono coinvolta la Principessa Kathryn, noi della redazione di Bari ci facciamo portavoce di tutte le redazioni de”La Piazza” porgendo il benvenuto e ringraziando di aver scelto il nostro giornale che non potrà che migliorarsi con la Sua collaborazione.
Michele Loiacono
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